Cos'è
Senigallia, città a vocazione mercantile per la sua storica fiera, nel corso del XVII e XVIII secolo, diventò uno dei luoghi di scambio più importanti del medio Adriatico. Oggi la tradizione rivive ogni fine di agosto (dal 27 al 30) con la Fiera di Sant'Agostino.
Per quattro giorni le vie del centro storico si animano di persone, suoni, colori, in un susseguirsi vorticoso di proposte e suggestioni grazie ai ben oltre 500 espositori, a cui si vanno ad aggiungere le sezioni con i produttori locali e la Fiera Biologica.
Curiosare tra le bancarelle, ascoltare le voci, lasciarsi tentare dagli odori e dai colori è un'esperienza che in molti, turisti e senigalliesi, non si perderebbero per nulla al mondo.
La Fiera di Senigallia raggiunse il massimo sviluppo nel XVIII secolo, in coincidenza con la decadenza economica dei vicini centri commerciali di Ancona e di Recanati. I motivi del successo andavano ricercati nel periodo di svolgimento, che cadeva in piena estate, nel quale le comunicazioni via mare erano le migliori e nella brevità della durata, circa 15 giorni, che consentiva ai mercanti di poter concludere i propri affari in un breve lasso di tempo.
La fiera era frequentata da mercanti provenienti da ogni parte d’Europa e del Mediterraneo, tant’è che a Senigallia nel ‘700 erano presenti numerose sedi consolari a tutela dei loro interessi. Ai forestieri, raggruppati per lo più secondo la nazionalità cui spesso corrispondeva una specializzazione mercantile, venivano assegnate aree e botteghe in affitto. Ancora oggi nel rione del Porto possiamo trovare, ad esempio, le vie Cattaro, Siria, Samo, Corfù, Smirne, Rodi, a ricordo dei consolati che vi erano ubicati.